Questa la frase guida della nuova campagna di sensibilizzazione di Senza Violenza nata dalle parole di un uomo in carcere per avere ucciso la propria compagna, per non avere riconosciuto per tempo la gravità dei propri comportamenti violenti e la necessità di chiedere aiuto per fermare l’escalation.
La campagna è un’azione del progetto RESPONSABILITY, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, ed è stata elaborata con il contributo professionale dell’agenzia di comunicazione Comunicattive.
Le immagini scelte sono scatti originali di Castro Xiques Ramiro: in primo piano volti di uomini di età e provenienze diverse per suggerire l’idea della “normalità” degli autori, la trasversalità delle violenze, la non emergenzialità del problema che richiede risposte strutturali; nello sfondo, di spalle, figure di donne che si allontanano, perché l’uso della violenza uccide la relazione e sempre più donne non accettano di essere svilite, umiliate, percosse, violentate e oggi finalmente possono trovare le risorse per andarsene. Le immagini sono accompagnate da frasi semplici e dirette che illustrano in modo concreto le forme di violenza più comuni: fisica, sessuale, economica, psicologica e la possibilità di chiedere aiuto.
Venerdì 27 settembre presso il Municipio di Bologna, in una conferenza stampa molto partecipata la vicesindaca Emily Clancy ha introdotto la presentazione nella quale hanno preso parola Paolo Ballarin, Giuditta Creazzo, Gabriele Pinto e Letizia Lambertini per Senza Violenza, Elisa Coco per Comunicattive e Roberta Caldana per Tper. Qui l'intervista realizzata da Radio Fujiko presente tra altri mezzi di informazione all'evento.
La diffusione della campagna avverrà, a partire da ottobre, attraverso i canali di Senza Violenza e grazie alla collaborazione di Tper.
Ti è mai capitato di “perdere il controllo” e di far del male o di spaventare la tua partner o ex partner, le tue figlie o figli o altre donne? Senti che a volte potresti farlo? Sei un uomo e temi di avere avuto dei comportamenti violenti?
Il conflitto fa parte di ogni relazione, comprese quelle di coppia. Spesso nasce da un disaccordo o da un equivoco e non ha in sé niente di sbagliato o dannoso. Quello che può essere sbagliato o dannoso è il modo con cui lo si affronta. A volte durante un conflitto con la nostra compagna, moglie, fidanzata, figlia o figlio ci possiamo sentire confusi, agitati, arrabbiati, feriti, spaventati e sull’onda delle emozioni possiamo scegliere di reagire con comportamenti violenti, a volte senza rendercene completamente conto.
Quando si affronta una situazione con la violenza, fisica o psicologica, sessuale o economica, il conflitto si trasforma in dominio e sopraffazione e chi subisce questi comportamenti spesso ha paura. Al di là delle situazioni di conflitto, alcuni uomini pensano e si comportano con le donne come se fossero persone al loro servizio o come se fossero esseri inferiori non degni di rispetto, fanno battute umilianti, magari a sfondo sessuale, le mettono a tacere con modi intimidatori.
Ci sono molti tipi diversi di violenza. La violenza può essere fisica o psicologica. Solitamente la violenza psicologica è più difficile da riconoscere e da ammettere; ma più di tutto è forse difficile riconoscere e ammettere la violenza sessuale.
Ti è mai capitato di…
– Urlare o inveire contro la tua partner o ex partner?
– Minacciarla di ritorsioni, per esempio. “Non ti parlo più, ti tengo sveglia, non ti do i soldi per la spesa…”
– Umiliarla, sminuirla, di dirle ripetutamente o di farle sentire che non vale niente, che non è capace di fare niente, che non è una buona madre, che non sa tenere in ordine la casa, che perde tempo inutilmente?
– Ricattarla, minacciandola di toglierle le bambine o i bambini o di portarle/i via?
Ti è mai capitato di…
– Impedirle di indossare un determinato vestito, magari perché lo trovavi troppo provocante?
– Impedirle di parlare con altri uomini, di vedere o telefonare agli amici, a sua madre, ai suoi familiari?
– Accusarla di dare troppa attenzione a qualcun altro?
– Seguirla per vedere che cosa fa e con chi si incontra?
Ti è mai capitato di…
– Ostacolarla nel suo lavoro, ad esempio facendole delle scenate?
– Impedirle di studiare o lavorare, dicendole che doveva badare alla casa e a figlie e figli?
– Controllare ripetutamente gli scontrini della spesa, “contarle i soldi in tasca”?
– Decidere, senza parlarne con lei, che cosa si deve mangiare a cena o a pranzo, di che cosa le bambine e i bambini hanno bisogno?
Ti è mai capitato di…
– Spintonare o schiaffeggiare la tua partner?
– Darle dei calci, dei pugni o di minacciare di farlo?
– Lanciare degli oggetti in sua presenza o in presenza di figlie e figli?
– Dare dei pugni ai mobili o alle porte?
– Sottrarre il passaporto o altri documenti alla tua partner?
– Distruggere oggetti di sua proprietà?
– Minacciare di violenza i suoi familiari/amici/conoscenti?
– Costringerla o fare pressione per avere rapporti sessuali quando lei non vuole?
Sono comportamenti violenti che fanno molto male. Sono comportamenti violenti di cui una persona adulta si deve innanzitutto assumere la responsabilità.
Se ti è accaduto di farlo o hai paura che possa succedere contattaci.
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